Le grandi idee nascono dalla necessità di rimediare a qualcosa che non funziona o per creare qualcosa di nuovo che attualmente manca.
Così ha avuto origine il commerce media.
In seguito alle richieste di privacy dei consumatori, il settore della pubblicità sta attraversando un cambiamento. È un cambiamento positivo, che mette i consumatori nella giusta posizione al centro dell’ecosistema pubblicitario ma presenta anche difficoltà che hanno generato più domande che risposte. In un momento in cui il dibattito su come un addressable advertising responsabile può funzionare nell’immediato futuro è piuttosto acceso, il commerce media rappresenta una soluzione perché offre ai marketer e ai media owner quello di cui hanno bisogno: un modo semplice e sicuro per continuare a generare crescita attraverso la pubblicità.
Inoltre, dà ai consumatori quello che vogliono (annunci rilevanti, rispettando i loro termini) e sostiene un’Open Internet viva (perché si basa sulla scoperta, l’innovazione e la scelta).
In breve, il commerce media è il prossimo grande traguardo; ecco perché è il momento di approfondirne la conoscenza. In questa guida potrai scoprire esattamente che cos’è il commerce media, perché si sta diffondendo e in che modo risolve le esigenze più pressanti del settore.
Definizione: il commerce media consente agli inserzionisti, sia nel settore del retail che non (per esempio, food delivery e travel), di connettersi con le audience lungo tutto il percorso di acquisto sui siti web di retailer e publisher nell’Open Internet, sfruttando commerce data su vasta scala per migliorare le esperienze e collegare direttamente la spesa pubblicitaria ai risultati.
Nella sua accezione più semplice, il commerce media connette marketer e media owner ai dati first-party e tra di loro, in modo che ognuno possa offrire ai consumatori esperienze più ricche e allo stesso tempo consentire misurazioni a ciclo chiuso.
Osservandolo da un’altra prospettiva, il commerce media riunisce il programmatic advertising e il retail media, ampliando il campo fino a includere aziende non retail, e tutto ciò nell’Open Internet, dove sono i marketer e i media owner ad avere il controllo.
Punti chiave #1
Una soluzione basata su dati first-party
Fornisce accesso a un’ampia raccolta di dati first-party privacy-safe, che possono essere utilizzati in modo ottimale con diverse modalità
Punti chiave #2
Aperto
Connette marketer e media owner sull’Open Internet, in cui regnano controllo e trasparenza, e in cui prosperano discovery, innovazione e scelta.
Punti chiave #3
Intelligente
Usa i dati sul commerce su larga scala (dati sugli acquisti e sulle intenzioni), analizzati mediante l’intelligenza artificiale (IA) creata per il commerce per i seguenti scopi:
Acquisire insight sulle audience
Migliorare il targeting online
Offrire esperienze rilevanti
Connettere l’attività online a risultati online e in-person
Punti chiave #4
Full-funnel
Coinvolge audience in tutte le fasi, dalla discovery alla consideration e alla conversione, mediante l’acquisizione e la retention, generando in ogni fase risultati commerciali misurabili
Punti chiave #5
Anche per i media owner
Il commerce media è anche il mezzo con cui i media owner (editori e retailer) possono arricchire i loro dati first-party e la loro inventory e renderli disponibili agli inserzionisti.
Punti chiave #6
Audience-first
Consente ai marketer di abbandonare l’approccio “canale per canale” e creare strategie pubblicitarie basate su audience a valore elevato su tutti i canali, i dispositivi e i formati.
Punti chiave #7
Più rilevante
Dati su larga scala e AI migliorano l’ad relevancy, il che favorisce user experience e performance migliori.
Punti chiave #8
Misurabile
Permette di capire l’impatto complessivo delle iniziative digitali e di connettere qualsiasi campagna, anche quelle di awareness e consideration, ai KPI di conversione che hanno influenzato, come vendite, lead e visite.
Punti chiave #9
Addressable
I marketer e i media owner possono connettere i loro dati first-party per trovare corrispondenze e creare, scalare e attivare audience addressable.
Che cosa sono i commerce data?
Una raccolta di dati sugli acquisti e sulle intenzioni che offrono insight sui comportamenti e sui percorsi d’acquisto dei consumatori e che può essere usata per generare risultati di qualità superiore. Essi comprendono:
Visualizzazioni di pagine e prodotti
Prodotti aggiunti al carrello
Prodotti acquistati (online e offline)
Ad click
Dati contestuali degli editori come URL, categorie contestuali e parole chiave
Informazioni sui prodotti come categorie, SKU, prezzi, descrizioni
Identificatori, come email e numeri di telefono codificati (hashed) e visitor ID (come ID casuali memorizzati in first-party cookie)
Più dati, più accuratezza
Più il dataset sul commerce è grande, più insight potrai ottenere.
First-party è meglio
I dati sul commerce che si basano su dati first-party saranno essenziali per una costante addressability e per personalizzare le esperienze.
Che cosa possono fare i commerce data per i marketer?
Ogni marketer e media owner ha dati sul commerce provenienti dalle interazioni all’interno delle sue property (quello che il cliente ha osservato, che ha acquistato). Ma un dataset più grande sul commerce può fornire un quadro molto più ricco e mostrare che cos’altro stanno osservando e acquistando i consumatori attivi sull’Open Internet e offline.
I commerce data combinati con l’IA incrementano l’efficacia e l’efficienza della pubblicità. Infatti, aiutano i marketer a:
Avere un quadro più ampio delle loro audience e di ciò che i loro stessi dati non possono fornire. Identificando modelli di interesse e di intenzioni, aiutano i marketer a comprendere ciò che i consumatori desiderano e a prevedere ciò che probabilmente acquisteranno
Esempio
I commerce data consentono di trovare più persone che possono essere attivamente alla ricerca del tuo impianto audio surround premium, individuando consumatori che recentemente hanno acquistato una TV 4K UHD e dei mobili per il soggiorno.
Creare audience di persone attivamente alla ricerca di determinati prodotti
Esempio
Invece di raggiungere persone che amano i furgoni Ford o un gruppo demografico di persone che *potrebbe* essere interessato ai furgoni, raggiungi persone i cui segnali sulle intenzioni mostrano che stanno cercando di acquistare un furgone Ford adesso.
Scoprire quali prodotti raccomandare, quale creatività otterrà l’engagement più elevato e che bid proporre in base al rapporto value-to-cost di ogni impression
Esempio
Mostrare diversi CPC e configurazioni di annunci.
Fare crescere il tuo business e attrarre nuovi clienti per il tuo brand e per i tuoi prodotti
Esempio
Creare audience lookalike a partire da un dataset sul commerce più ampio e identificare categorie contestuali e domini che guideranno altri consumatori sul tuo sito.
Misurare la performance e ottimizzare le campagne in tempo reale
4 brand su 10
contano sui media per ottenere insight sui clienti (ad esempio dati first-party dei partner), a cui prima non avevano accesso, e usarli per creare offerte e messaggi più rilevanti, migliorando così la performance online e offline delle vendite.1
Che cosa fanno i commerce data per i media owner?
I commerce data e l’IA generano maggiore revenue per i media owner, aiutandoli a:
Arricchire i loro dati first-party con ulteriori insight per offrire maggiori opzioni di audience targeting ai loro inserzionisti
Esempio
Un’audience di consumatori di elettronica di consumo che compra prodotti nella fascia di prezzo più alta (top 30%) in tutti i Paesi del mondo.
Personalizzare I loro contenuto per gli utenti e creare esperienze on-site più ricche, richiamando visitatori abituali sul sito e aumentando la revenue
Esempio
Mostrare apparecchi elettronici di gamma elevata alla stessa audience di elettronica di consumo sulla home page.
73%
dei media owner cerca di ottimizzare la performance dei media in modo da generare awareness e revenue.1
Dov’è sparita la ‘e’?
Perché non è “eCommerce media”?
“eCommerce” è diventato sinonimo di retail online. Ma “commerce” è un aspetto più ampio del retail online e dello stesso retail in generale. L’Oxford English Dictionary definisce il “commerce” come “attività relative all’acquisto e alla vendita di merci e di servizi”. Il commerce media è più ampio anche del retail e comprende aziende non-retail come classified, travel e aziende finanziarie.
Ecco un esempio di come il commerce media può funzionare per un aggregatore di viaggi che voglia incrementare le prenotazioni di viaggi in Europa:
Acquisizione
Raggiungere persone in-market per una vacanza in Europa
Coinvolgere con offerte allineate ai segnali contestuali
Raggiungere le persone che hanno mostrato interesse per le offerte di altre agenzie di viaggio
Retention
Ispirare i viaggiatori che sono recentemente tornati dalle vacanze a scegliere la loro prossima destinazione
Coinvolgere chi ha prenotato sul sito in predecenza con esperienze pubblicitarie interattive e testare e imparare nuovi approcci per riportarli nel sito
Convertire con offerte di fidelizzazione e tattiche di coinvolgimento a vita
Retail media
Targettizzare shopper che hanno guardato valigie su siti retail con annunci per i tuoi pacchetti viaggio per l’Europa.
Misurazione
Connettere la spesa pubblicitaria direttamente alle prenotazioni.
Il commerce non è solo online.
Il nostro studio Shopper Story mostra che i negozi fisici mantengono lo stesso potere d’attrazione che avevano nel 2019: quasi sei consumatori su dieci fanno volentieri acquisti nei negozi quando hanno tempo2. Inoltre, quello che inizia online può finire in una sede fisica e viceversa, e i consumatori iniziano a visitare il canale online e quello fisico contemporaneamente. La nostra ricerca ha dimostrato che oltre la metà dei consumatori effettua acquisti sullo smartphone mentre si trova all’interno di un negozio fisico, sia sul sito di quel retailer che su quello di un concorrente3. Il commerce media mette l’audience al primo posto, facilitando il percorso omnichannel più adatto e connettendo ovunque la spesa pubblicitaria ai risultati (online o in-person).
È cambiata la frequenza con cui le persone acquistano online mentre sono all’interno di un negozio:
Click & Ship
51%
acquista sul sito Web del retailer con lo smartphone mentre si trova all'interno del suo negozio fisico - fino al 38% nel 2019.
Scan & Scram
58%
acquista con lo smartphone mentre si trova in un negozio fisico - 1,4 volte in più rispetto al 42% del 2019.
Qual è la morale?
La maggior parte dei consumatori include ancora i negozi fisici nel proprio processo di consideration, ma la concorrenza su dove finiscono per acquistare è sempre più accesa
L’inventory del commerce media include tutti gli editori presenti nell’Open Internet, oltre che retailer e marketplace.
Questo favorisce ogni titpo di opportunità di acquisizione e retention per ogni genere di aziende. Per fare degli esempi: raggiungere nuovi clienti con annunci video mentre guardano contentuti in streaming, influenzarli con annunci contestuali mentre leggono un articolo correlato, targettizzarli nuovamente dopo che hanno visitato il tuo sito Web o il sito di un partner retailer e coinvolgerli nuovamente dopo che sono diventati tuoi clienti.
Commerce media, retail media, performance e brand marketing: qual è la differenza?
Il commerce media è una nuova categoria e questo spesso genera confusione. Alcuni usano il termine come sinonimo di retail media. Altri lo considerano la prossima evoluzione del retail media. Altri ancora pensano che sia come il performance marketing, anche se con un nome diverso. Cerchiamo di chiarire le cose.
Il commerce media adotta il modello del retail media e lo espande. Oltre ai retailer, comprende un’ampia rete di editori su tutto l’Open Internet. In più, consente non solo agli inserzionisti retail, ma anche a quelli non retail e non endemici, di utilizzare commerce data e IA per coinvolgere in modo più efficace l’audience con quegli editori e retailer. Comprende anche un’ampia varietà di formati e di canali per raggiungere obiettivi full-funnel, dagli annunci video e CTV a quelli contestuali e agli sponsored product ads. Il commerce media li riunisce tutti in una sola posizione.
Commerce media
Retail media
Performance marketing
Brand marketing
Full-funnel
Sì.
Può essere usato per discovery, conversione e retention.
A volte.
Alcuni fornitori di retail media offrono una varietà di formati display che consentono ai brand di creare awareness, promuovere le vendite nei punti vendita e ri-targetizzare le audience di retailer.
No.
Principalmente una tattica bottom-funnel ottimizzata per massimizzare le conversioni.
No.
Principalmente una tattica top-funnel incentrata sull'awareness e sull'ottimizzazione di reach e impression.
Commerce data first-party
Sì.
I commerce data first-party su larga scala sono il fondamento del commerce media.
Sì.
I dati hanno dimensioni inferiori al commerce media, dal momento che non comprendono gli apporti da altri editori/siti di brand.
No.
Normalmente usa 3rd-party cookie e dati sul comportamento e manca della scala dei commerce data, caratteristica del commerce media. Qualsiasi tipo di dati 1st-party utilizzato dipende molto dall’abbinamento con 3rd-party cookie.
No.
Normalmente usa 3rd-party cookie e dati demografici e comportamentali.
Varietà di formati e canali (video, CTV, display, contextual e prodotti sponsorizzati)
Sì.
Tutte queste opzioni sono possibili con il commerce media.
A volte.
Le piattaforme di retail media che offrono annunci offsite possono includere alcuni di questi formati ma, in genere, non tutti.
No.
Gli sponsored products non sono un’opzione.
No.
Gli sponsored products non sono un’opzione.
Spazio pubblicitario presso editori di tutta l’Open Internet
Sì.
Il commerce media comprende annunci su spazi di editori e retailer.
A volte.
Alcuni fornitori di retail media offrono annunci offsite.
Sì.
Sì.
Adatto per inserzionisti non retail
Sì.
Il commerce media è adatto al retail e ad altri business, come classified, travel e finanziari.
No.
Il retail media si focalizza nell’aiutare i brand che vendono prodotti su siti retailer.
Sì.
Sì
Domanda e offerta connesse per misurazioni closed-loop
Sì.
Il commerce media connette direttamente i marketer e i media owner.
Sì.
I retailer e i brand advertiser sono direttamente connessi attraverso il retail media.
No.
No.
Il commerce media è di tendenza. Ecco alcuni motivi che spiegano perché:
L’eCommerce sta (ancora) crescendo in modo vertiginoso, anche se i consumatori continuano ad amare i negozi fisici. La pandemia di COVID-19 ha costretto il mondo a fare shopping online e le nuove abitudini che si sono create online rimarranno presenti anche in futuro. Secondo le previsioni, entro il 2025 l’eCommerce raggiungerà a livello mondiale i 7 bilioni di dollari USA (più del doppio delle vendite del 2019) e rappresenterà quasi un quarto di tutte le vendite retail (una crescita enorme dal 13,8% che aveva nel 2019).4
Allo stesso tempo la nostra ricerca mostra che sempre più consumatori adottano opzioni come BOPIS (acquisto online, ritiro in negozio) e Click & Collect, ma che continuano ad apprezzare l’esperienza di visitare di persona i negozi fisici: quattro su dieci non amano acquistare se non possono vedere e toccare gli articoli in un negozio fisico5.
Il modo con cui ci connettiamo ai consumatori sta (ancora) cambiando. L’aumento delle normative sulla privacy e la possibile eliminazione dei third-party cookie costringono marketer e media owner a cercare nuove modalità per raggiungere e monetizzare audience in modo responsabile.
Dare la priorità alle strategie di dati first-party ora è un dovere sia per i retailer sia per gli editori. Per quanto detto prima, i marketer sono focalizzati sulla raccolta e l’aumento dei dati first-party. Gli editori che si preparano al calo di CPM per la perdita dei cookie stanno ampliando le strategie di dati first-party. Anche i retailer stanno esplorando altre modalità per monetizzare i loro preziosi asset first-party. Connettere i marketer con questi media owner può essere un elemento vincente per tutte le parti.
“Nell’ecosistema post third-party cookie, l’opportunictà che vediamo per noi è che siamo i titolari dei nostri dati. Siamo i soli a capire e a conoscere i nostri utenti, che hanno una relazione abituale basata sui first-party cookie.”
—Stephanie Layser, Vice President di Advertising Technology and Operations di News Corp.6
Il trade marketing si sta spostando verso il digitale. La spesa dei brand sta inseguendo i consumatori online. Il 92% degli inserzionisti UE7 e il 76% di quelli USA8 dichiarano che la loro crescita dipende dal retail media advertising.
I consumatori si stanno rivolgendo sempre più all’Open Internet. I consumatori non si limitano a fare shopping su Amazon o a fare ricerche su Google. La nostra ricerca mostra che un maggior numero di shopper oggi inizia a cercare i prodotti su siti Web di retailer e brand e che questi siti stanno diventando il primo touchpoint per i consumatori, superando i marketplace online e i motori di ricerca.
66%
del tempo viene trascorso sull’Open Internet9
68%
dei consumatori ci ha riferito che, prima di acquistare prodotti mai acquistati prima o prodotti importanti, spesso legge articoli informativi sull’Open Internet10.
Nelle agenzie emergono nuovi ruoli di Head of Commerce. Le persone che svolgono questi ruoli adottano un approccio innovativo a 360° sul commerce, monitorando ogni cosa, da ricerca e display fino allo shopper marketing e retail media. I loro obiettivi sono di abbattere i silos e di adottare un approccio basato sulle audience piuttosto che canale per canale o retailer per retailer.
69%
dei marketer e dei media owner ha affermato che l’eliminazione dei silos dei canali era la priorità perché le loro iniziative di digital marketing fossero valide anche per il futuro1.
L’ecosistema del commerce media comprende tre attori principali: marketer, media owner e consumatori. Ciascuno ha i propri obiettivi, le proprie sfide e le proprie esigenze: vediamo quali sono.
Marketer:
Brand, retailer (più specificatamente brand/digital/growth marketer, media planner e buyer) e le agenzie che li supportano sono il lato domanda dell’ecosistema del commerce media. Vogliono attivare campagne pubblicitarie addressable che possono raggiungere consumatori in-market dal momento della discovery fino all’acquisto, focalizzandosi sulla generazione e la misurazione di risultati in ogni fase.
I marketer necessitano di:
Dati del commerce e intelligenza artificiale per comprendere meglio i consumatori.
Usufruire di una raccolta dati sul commerce globale consente ai marketer di individuare schemi di interessi e di intenzioni per arricchire l’audience targeting e la personalizzazione. Più sono i dati sul commerce di cui i marketer possono appropriarsi più le loro campagne sono intelligenti.
I marketer necessitano di:
Soluzioni pubblicitarie basate su dati first-party.
Se e quando Google interromperà il supporto ai 3rd-party cookie, sarà il momento dei dati first-party. Avere una quantità sufficiente di dati first-party è un problema, specialmente nel sistema attuale in cui molte fasi di abbinamenti e di sincronizzazioni possono causare perdita di dati. I marketer avranno bisogno di soluzioni di commerce media che li aiutino a proteggere e attivare dati first-party privacy-safe, per raggiungere obiettivi full-funnel.
I marketer necessitano di:
Opzioni che si aggiungono ai walled garden per maggiore reach e maggiore controllo.
In uno studio che abbiamo commissionato a Forrester Consulting, l’80% degli intervistati nordamericani8 e il 77% di quelli europei7 ha dichiarato di voler ridurre la propria dipendenza dai walled garden. Aggiungiamo a questo il fatto che la maggior parte del commercio globale avviene al di fuori di Amazon e che esiste una forte esigenza di commerce media sull’Open Internet.
I marketer necessitano di:
La capacità di collegare strettamente la spesa pubblicitaria ai risultati.
Che si tratti di awareness, traffico, lead o vendite, i marketer devono essere in grado di misurare l’impatto del digital advertising seguendo i consumatori lungo il funnel.
I marketer necessitano di:
Meno piattaforme possibili per ottimizzare la gestione.
Il commerce media sull’Open Internet non è efficiente e richiede l’uso di diverse piattaforme, tra cui quelle demand side (DSP), quelle supply side (SSP) e quelle retail media.
Media owner:
Gli editori, i retailer e i marketplace sono il lato offerta dell’ecosistema del commerce media. Questi attori desiderano vendere ai marketer la loro inventory di pubblicità e di promozioni.
I media owner hanno bisogno di:
Soluzioni che li aiutino a monetizzare le loro audience e i loro dati first-party e a incrementare i rendimenti.
Per molti retailer, l’onere tecnologico necessario per assumere il ruolo di editore in-house è eccessivo. Allo stesso modo, gli editori che cercano di ottenere di più dalla loro inventory hanno bisogno di dati esterni sul commerce e di risorse di intelligenza artificiale a supporto.
I media owner hanno bisogno di:
Acquisire una quota maggiore di spesa degli inserzionisti.
Un ecosistema autonomo del commerce media può semplificare il processo e ridurre le commissioni che oggi erodono i profitti dei media owner.
I media owner hanno bisogno di:
Soluzioni per gestire la raccolta, i diritti e l’attivazione di dati first-party.
Per creare i loro dati privacy-safe e provvisti di consenso, gli editori necessitano di soluzioni di commerce media in grado di educare i consumatori, acquisirne il consenso e dare loro la possibilità di gestire le loro preferenze.
I media owner hanno bisogno di:
Controllo.
Per garantire la rilevanza, i media owner hanno bisogno di controllo, sia sull’accesso ai dati sia sui prezzi, oltre che sui contenuti.
Consumatori:
i consumatori sono il cuore pulsante dell’ecosistema. È la loro richiesta di maggiore privacy e controllo che sta ridisegnado il settore pubblicitario e improntando la nascente categoria del commerce media. Solo mediante la reciproca collaborazione i marketer e i media owner possono offrire quelle esperienze necessarie per guadagnare la fiducia e la fedeltà dei consumatori in futuro.
I consumatori hanno bisogno di:
Poter controllare l’uso dei dati che accettano di condividere con marketer e media owner.
I consumatori devono capire chiaramenrte lo scambio di valore quando danno il consenso a usare i propri dati ed essere in grado di gestire questo consenso, ossia di poter fare l’opt-in o l’opt-out in qualsiasi momento.
I consumatori hanno bisogno di:
Esperienze rilevanti.
La richiesta di maggiore controllo non significa che iconsumatori non siano più interessati a esperienze rilevanti. I marketer e i media owner che riescono a soddisfare i consumatori in un momento di necessità o bisogno con i contenuti giusti saranno premiati da un maggiore engagement.
I consumatori hanno bisogno di:
Essere in grado di accedere ancora a contenuti digitali di qualità elevata, scoprire nuove cose e avere libertà di scelta.
La pubblicità è ciò che rende oggi tutto ciò possibile, fornendo ai media owner i fondi di cui hanno bisogno per continuare a fornire prodotti e contenuti originali e diversificati sull’Open Internet.
Oggi, buona parte del commerce media presente sull’Open Internet è frammentato, con piattaforme demand side (DSP), piattaforme supply side (SSP) e piattaforme retail media che operano tutte separatamente.
Lo studio condotto da Forrester Consulting per conto di Criteo ha scoperto che oltre il 40% dei marketer usa da sei a dieci diverse piattaforme per il media buying1.
La gestione dati e le soluzioni di addressability sono in evoluzione, con l’obiettivo di rendere interoperabili i dati sicuri per la privacy. Le possibilità sono ampie e i marketer e i media owner cercano soluzioni sicure per l’addressable advertising che non solo continuino a generare risultati, ma offrano anche un’operatività ottimizzata, attraverso l’uso di meno piattaforme.
“Tutto questo è davvero difficile da capire per i marketer: come usare dati first-party, come trovare nuove audience, come aggirare la dismissione dei third-party cookie. Ecco perché si rivolgono ai fornitori di tecnologia come le aziende ad tech per avere assistenza.”
— Megan Clarken, CEO di Criteo
81%
dei marketer e retailer (come i media owner) afferma che la principale priorità nei prossimi 12 mesi è l’implementazione di una piattaforma unica per la gestione di tutta la spesa per il commerce media e la performance1.
Gli intervistati stanno anche cercando partner di commerce media che li aiutino a ottimizzare performance e flessibilità. Quando Forrester Consulting ha chiesto quali erano le caratteristiche più importanti nella scelta di un commerce partner, il 63% ha citato la possibilità di confrontare e ottimizzare la performance tra i diversi canali e retailer, mentre il 59% ha parlato della possibilità di misurare la performance in modo da modulare la spesa per le campagne in tempo reale. Inoltre, quasi la metà degli intervistati (47%) cerca partner che possano fornire accesso a una grande quantità di dati first-party.
Per rispondere a queste esigenze lo spazio del commerce media è in rapida evoluzione, facilitando la collaborazione tra marketer e media owner.
L’obiettivo è di connetterli, mediante una sola interfaccia, in un marketplace aperto in cui sia possibile condividere i dati per collegare l’identity, creare e scalare audience addressable e attivarle attraverso una varietà di canali e di formati. La misurazione e l’ottimizzazione saranno posibili attraverso tutti i canali e i retailer in un’unica posizione, per una visione realmente olistica.
“Le aziende che permettono agli editori e agli inserzionisti di salvaguardare i diritti del consumatore collegando i dati first-party, sia sul lato dell’acquisto che su quello della vendita stanno per definire il prossimo capitolo della pubblicità personalizzata.”
— Todd Parsons, Chief Product Officer di Criteo
Ogni stakeholder ottiene ciò di cui ha bisogno per raggiungere i propri obiettivi, dai dati alla tecnologia alle connessioni, creando un sistema autonomo e un circolo virtuoso in cui tutti possono ottenere vantaggi:
I marketer ottengono reach abbastanza ampia di audience addressable e risultati misurabili per continuare a gestire campagne
I media owner ottengono entrate pubblicitarie per continuare a sviluppare/migliorare contenuti e attrarre audience
I consumatori ottengono esperienze più ricche da marketer e media owner di fiducia
Crea pubblicità valide anche per il futuro.
Aspetti come privacy, cookie, addressability e accountability stanno togliendo il sonno al settore della pubblicità digitale. I consumatori online sono sempre più numerosi, ma riuscire a offrire loro esperienze personalizzate si sta facendo sempre più difficile. Il commerce media è una soluzione a questi cambiamenti epocali per il settore perché ha le sue basi nei dati first-party, che rappresentano il futuro del digital advertising perché sono la chiave per il collegamento responsabile dell’identity in tutti gli ambienti e per la creazione di una reach audience addressable.
I marketer che desiderano avere un’audience abbastanza grande da raggiungere se e quando i third-party cookie verranno progressivamente eliminati, devono iniziare fin da ora ad avere un più ampio accesso ai dati first-party. In questo il commerce media li aiuta in tre modi:
1
Amplia la reach dei dati first-party in loro possesso arricchendoli con una raccolta più grande di commerce data first-party, che possono essere utilizzati per creare nuove audience
2
Aumenta l’efficacia del targeting e della personalizzazione per coinvolgere audience di qualità elevata più disposte a dare il proprio consenso alla condivisione dei dati, incrementando così il bacino di audience addressable
3
Riduce la perdita di dati che si verifica durante le varie fasi di abbinamento e sincronizzazione del sistema attuale
Per gli editori che devono affrontare il calo di rendimento dovuto alla dismissione dei third-party cookie, il commerce media può aiutare a fare la differenza, fornendo la tecnologia e i dati di cui hanno bisogno per trasformare i dati in loro possesso in un’offerta più attraente per gli inserzionisti.
Per quanto riguarda i retailer, il commerce media consente loro di monetizzare i propri dati e audience senza dover investire nella creazione di una propria piattaforma di retail media. Inltre, offre loro anche gli strumenti di cui hanno bisogno per acquisire e convertire i consumatori. Ciò significa che possono far crescere la loro attività pubblicitaria e incrementare le vendite di prodotti in una sola posizione.
Agli editori e ai retailer, il commerce media offre un aumento della domanda da parte di coloro che cercano di raggiungere audience sull’Open Internet. Combinando i dati first-party della domanda con quelli dell’offerta è anche possibile incrementare l’addressability della loro inventory, generando maggiore spesa da parte degli acquirenti.
Ottimizza e chiudi il ciclo
Il commerce media risolve la sfida della frammentazione, consentendo a marketer e media owner di semplificare la crescita e di usare meno tecnologia, non di più.
Connettendo direttamente marketer e media owner, il commerce media rende più facile tracciare l’impatto delle campagne digitali sui KPI (come vendite, lead, visite), sia online sia offline. Questa capacità di connettere la spesa per i media ai dati di acquisto reali fornisce quella pubblicità trassparente su cui i marketer sono propensi a investire i loro budget.
60% di marketer e retailer
(in qualità di media owner) affermano che tra i maggiori vantaggi di un approccio commerce media vi sono l’aumento della CX (63%), della crescita (65%) e dei i profitti (61%)1.
65%
Maggiore crescita
63%
Migliore customer experience
61%
Maggiori profitti
Metti i consumatori al primo posto
I consumatori vogliono che i loro diritti sui dati vengano rispettati. Ma questo non significa che non siano più interessati a esperienze rilevanti. Il commerce media genera pubblicità responsabili e rilevanti. Per il suo approccio audience-first, il commerce media viene creato per rispondere alle esigenze dei consumatori e per evolversi con loro, che vogliono anche poter accedere a vari contenuti, prodotti e servizi. Grazie al commerce media, i marketer e i media owner alimentano una pubblicità che sostiene la diversità e la scelta sull’Open Internet.
Ottieni controllo, trasparenza ed equilibrio
Mentre le mura dei walled garden diventano sempre più alte, le opzioni che preservano l’accesso e il controllo dei marketer sui dati first-party sono di fondamentale importanza. Il commerce media è sull’Open Internet, dove tutti gli attori hanno la libertà di accedere ai propri dati e di conservarli, di usare i partner che desiderano, di dettare i prezzi e di mantenere il controllo sulla consumer experience. È un modo per ridurre la dipendenza dai walled garden e per creare una strategia più equilibrata, che incontri i consumatori in tutti i luoghi in cui trascorrono il loro tempo e dove non ci sono pareti che blocchino la visuale del customer journey.
“Creare, instaurare, e mantenere una relazione con i clienti, non per una singola conversione ma per tutto il lifetime con un brand, ha un'importanza sempre maggiore per i marketer con cui ho lavorato. Nel momento in cui un brand comprenderà i clienti e ogni parte del loro percorso e disporrà di tutti i dati a loro collegati, i walled garden non esiteranno più."11
— Sean Peters, Chief Strategy Officer di Publicis Media
Vantaggi del commerce media:
Marketer
Media owner
Consumatori
Ottengono addressability scalabile, con audience e personalizzazione basate su dati first-party.
Ottengono maggiore revenue pubblicitaria monetizzando i loro dati first-party e le loro audience.
Vedono annunci solo per cose per cui hanno mostrato interesse e solo da inserzionisti verso i quali hanno espresso il loro consenso.
Riducono lo spreco e incrementano l'engagement e le conversioni, focalizzandosi su audience in-market e sfruttando in modo efficace gli insight sul commerce.
Attraggono visitatori abituali e aumentano le vendite usando i dati sul commerce per personalizzare il contenuto per gli utenti.
Vivono esperienze più rilevanti online, sia con annunci che sui siti Web.
Riducono il numero delle piattaforme usate.
Aumentano l’addressability dell’inventory connettendo dati first-party su tutto l’ecosistema.
Continuano ad approfittare della diversità di contenuti e di scelta offerta dall’Open Internet.
Raggiungono i consumatori sull’Open Internet, dove trascorrono il 66% del loro tempo e dove i marketer hanno pieno controllo e totale trasparenza.
Ottengono una connessione diretta con i marketer che cercano audience addressable e mantengono il controllo dell’accesso dei dati, dei prezzi e dell’esperienza del sito Web.
Criteo sta usando il suo accesso ai dati first-party per creare un marketplace aperto per marketer e media owner che consentiranno in futuro di avere media addressable responsabili. Siamo una delle poche piattaforme con asset significativi su entrambi i lati dell’ecosistema in grado di fornire queste connessioni e di farle funzionare su scala.
La Commerce Media Platform di Criteo è dove marketer e media owner possono trasformare il più grande dataset del mondo sul commerce in un’efficace pubblicità addressable. Con il nostro First-Party Media Network e l’IA focalizzata sul commerce possiamo offrire audience uniche e altamente efficaci, insieme agli strumenti per attivarle – per offrire esperienze più ricche ai consumatori sull’Open Internet.
Unione di domanda e offerta
Approfitta di maggiori quantità di dati, trasparenza e costi ridotti in una piattafroma unificata per marketer e media owner.
Riduci la perdita di dati, le commissioni e la tech tax
Aumenta l’addressability
Ottieni l’accesso esclusivo all’inventory del retail media onsite
Aumenta ROI e revenue
First-Party Media Network
Connetti i tuoi dati first-party e amplifica l’addressability con il nostro network di qualità.
Collega le identity tra i vari partecipanti e amplia le tue audience
Accedi ai dati sul commerce per migliorare la personalizzazione
Conserva i dati dei tuoi clienti in sicurezza e in conformità con la privacy
Audience uniche basate sulle intenzioni
Targettizza o affina audience efficaci basate su un enorme dataset sul commerce e i tuoi dati 1st-party.
Concentrati sui consumatori attivi sul mercato
Aumenta primi acquisti e acquisti ripetuti
Attrai inserzionisti con nuove audience
Una soluzione tutto in uno
Programma, acquista, personalizza, misura e monetizza – tutto in una sola piattaforma.
Scegli tra una varietà di audience, formati di annunci e opzioni di media buying
Misura e ottimizza campagne su tutto il funnel
Mantieni pieno controllo su dati e inventory
“In futuro, vorrei poter dire che l’Open Internet è vivace e attiva, e che i consumatori la amano grazie al contributo di Criteo. Un luogo in cui le nuove aziende possono entrare per prosperare, dove l’innovazione può essere al centro e la pubblicità può pagare per un numero sempre maggiore di esperienze future sull’Open Internet. Un ambiente realmente vivo per tutti – ecco la nostra promessa.”