La stagione delle festività è il momento di essere presenti. Ma quest’anno, i marketer non pensano solo all’oggi – fanno anche programmi per il futuro. L’evoluzione dei regolamenti sulla privacy e i cambiamenti degli addressable media stanno modificando la mentalità dei marketer, che ora pensano a come raggiungere sia i loro obiettivi immediati che quelli futuri.
Le campagne per le festività sono un’opportunità per provare nuovi modi di raggiungere i consumatori ed entrare in sintonia con loro, dato che tendono a raggiungere un pubblico più ampio. Quest’anno è essenziale che i marketer provino nuove soluzioni per raggiungere le loro audience, come per esempio il targeting contestuale o fare pubblicità sui siti dei retailer. Questo non solo gli permetterà di incrementare i loro risultati di commerce full-funnel e di raggiungere audience più vaste, ma anche di rafforzare i loro modelli pubblicitari e prepararli per avere successo nella prossima era pubblicitaria.
Se i marketer non provano e non ottimizzano ora, corrono il rischio di usare strategie di targeting meno efficaci in futuro, risultando in budget pubblicitario speso male, annunci non personalizzati e una consumer experience di scarso valore su tutti i canali. Se non riescono a creare oggi strategie test-and-learn efficaci, i marketer rischiano anche di ottenere misurazioni frammentate che non danno loro la possibilità di comprendere se le campagne sono efficaci.
Ecco tre strategie per la stagione delle festività che consentono ai marketer di avere successo in questo periodo dell’anno e di avere un business efficace anche in futuro.
1. Inizia con le audience, non con i canali
L’elemento chiave che permette di ottenere migliori risultati con l’audience targeting in questa stagione delle festività e in futuro è l’attivazione dei dati first-party. Che siano online o offline, questi dati aiuteranno i marketer a raggiungere e coinvolgere consumatori molto motivati, disposti a dare il loro consenso e che presentano maggiori probabilità di acquistare prodotti e servizi.
Ottenere dati first-party è un passo essenziale, ma è anche importante attivarli nella maniera adeguata per ottenere il massimo impatto. Un metodo che consenta un’attivazione efficace è l’utilizzo di una piattaforma che arricchisca i dati first-party con un numero maggiore di commerce insight su tutti gli identificatori, sulle informazioni relative ai prodotti e sugli eventi che creano engagement. Questo processo consente ai marketer di avere successo immediatamente e crea modelli sostenibili che apprendono in tempo reale e possono essere ottimizzati con ogni campagna per rafforzare le loro strategie in vista del futuro addressable.
Inoltre, permette di creare una base per la conoscenza dell’audience, contribuendo a colmare il gap che esiste tra ciò che le loro audience vogliono e quello di cui hanno bisogno. Con questi insight, i marketer comprenderanno meglio il valore specifico che offrono e il modo migliore per dimostrare quel valore attraverso la loro pubblicità.
2. Punta sul targeting contestuale
Abbinare dati first-party e segnali contestuali crea un modo efficace per coinvolgere audience sull’open Internet. Il targeting contestuale mostra annunci pertinenti analizzando il contenuto di una pagina Web, non la persona che sta visitando quella pagina. Nonostante ciò, il targeting contestuale crea risultati paragonabili alla pubblicità addressable one-to-one.
Ecco perché il targeting contestuale non è più quello che era in passato. Il settore sta superando il targeting tradizionale basato sulle parole chiave e sta potenziando i segnali contestuali con dati first-party per aiutare i marketer a raggiungere nuovi consumatori, più disponibili ad acquistare i loro prodotti e servizi.
Gli annunci online sono il quinto canale più diffuso per la product discovery nel 20211. Oggi che i consumatori chiedono la tutela dei dati, il contextual advertising è una modalità privacy-safe di mostrare gli annunci giusti ai consumatori giusti, negli ambienti giusti.
3. Nel tuo media mix includi anche i siti dei retailer
Il consumer journey non è più un percorso lineare dalla discovery all’acquisto. I consumatori sono in uno stato di “constant commerce”, dove navigano su Internet, cercano e interagiscono con prodotti e annunci continuamente. La pubblicità mediante il Retail Media, o gli annunci native targettizzati sui siti dei retailer, sono un modo efficace per raggiungere i consumatori nel punto vendita digitale.
Secondo Catalyst e Kantar, il 37% di tutti i consumatori che acquistano prodotti online visita siti Web/app di retailer prima di acquistare2. Ecco perché i marketer non possono escluderli dal loro media mix. Il Retail Media è valido anche per il futuro dal momento che sfrutta dati first-party di retailer sia per il targeting che per le misurazioni dei KPI. In questo modo permette ai brand di attribuire la spesa pubblicitaria alle vendite per ogni singola SKU sul più esteso network di retailer, con visitatori ad alta propensione all’acquisto.
Ogni stagione delle festività è un periodo critico per i marketer, ma quest’anno in palio c’è di più perché il settore si prepara per un futuro addressable. Sperimentare, imparare e ottimizzare è, in questo momento, il solo modo di prepararsi per un futuro addressable sostenibile, di successo e sicuramente privacy-safe.
Parla con tuo rappresentante Criteo per scoprire come generare risultati immediati dalle campagne e stabilire allo stesso tempo un business adatto a un futuro addressable. Inoltre, scopri altri suggerimenti per la tua strategia pubblicitaria nel Peak Shopping Commerce Report 2021. Scarica la tua copia compilando il form di seguito.
1Consumer Sentiment Index Survey di Criteo, aprile-giugno 2021, globale, n= 9.137, base: acquirenti per categoria (almeno un acquisto online di abbigliamento, elettronica di consumo, elettrodomestici, arredamento o attrezzature sportive nei 30 giorni precedenti).
2Catalyst e Kantar: The State of Ecommerce Landscape Study, aprile 2020.