Il mondo del video ha preso il volo in Italia. A confermarlo è Sensemakers, società di consulenza nel marketing digitale, che ha presentato i risultati della sua ultima ricerca, realizzata integrando fonti di dati provenienti da Auditel, Audience Analytics di Comscore e una ricerca condotta a gennaio 2021 sugli heavy user di video online sia sulle piattaforme gratuite che su quelle a pagamento.
Pandemia e lockdown hanno chiuso gli italiani nelle loro abitazioni e accelerato il consumo di contenuti video, soprattutto in streaming: in un anno il tempo speso davanti alla TV tradizionale è cresciuto dell’11%, mentre il consumo di video digitali è cresciuto addirittura 5 volte tanto (+52%).
Entrando nel dettaglio degli utenti che fruiscono video digitali 2-3 volte a settimana, è emerso che l’80% guarda abitualmente i contenuti offerti dai servizi SVOD come Netflix e Amazon Prime, mentre è del 64% la percentuale dei consumatori abituali dei contenuti video finanziati dalla pubblicità (AVOD). Rispetto a giugno 2020, è aumentata anche la frequenza di visualizzazione con il 39% degli heavy user che guarda i video digitali più volte al giorno e il 25% che lo fa almeno una volta al giorno.
La crescita riguarda anche i servizi di video online dei grandi broadcaster come Rai, Mediaset e Sky, rilevati da Auditel, con visualizzazioni cresciute del +63% e il relativo tempo speso del +136%.
Le TV connesse sono utilizzate dal 78% degli heavy user italiani, con percentuali ancora maggiori su segmenti preziosi per gli investitori: 35-44 anni, con figli conviventi, alto grado di scolarizzazione e reddito, residenti nei grandi centri urbani. Le TV connesse inoltre assorbono già oltre la metà (52%) del tempo speso nella visualizzazione dei contenuti in streaming e stanno diventando il luogo intorno al quale le famiglie si ritrovano la sera per guardare serie televisive e film sul main screen.
I contenuti preferiti
Lo streaming è la modalità favorita soprattutto per la visione di film e serie TV, seguiti da contenuti di intrattenimento e sport. La preferenza per determinati servizi SVOD è guidata per il 39% da suggerimenti e raccomandazioni delle piattaforme e per il 32% dalla promozione pubblicitaria dei cosiddetti “Titoli Hero”. Chi invece sceglie contenuti AVOD, lo fa per rivedere un programma già trasmesso in TV, anche molto tempo dopo la messa in onda.
I criteri della scelta e le opportunità per i marketer
Il costo rappresenta il fattore principale per la scelta di utilizzo sia degli SVOD (rapporto qualità/prezzo al 39%) sia degli AVOD (gratuità al 50%). Inoltre è interessante notare che il 59% degli heavy user sarebbe favorevole all’inserimento della pubblicità a fronte di una riduzione dei costi di sottoscrizione.
Un’opportunità importante per i marketer, che possono approfittare di questa tendenza per fornire annunci profilati e più interessanti per l’audience, utilizzando formati video coinvolgenti, quali in-stream, outstream e interstitial per app.
Grazie all’identity graph di Criteo è possibile comprendere le intenzioni, gli interessi e le identità dei consumatori, e aumentare così il numero delle visualizzazioni degli asset video e l’engagement.
Alberto Torre, Managing Director, Criteo Italia, aggiunge: “il mondo delle CTV è ormai anche nel nostro paese una realtà concreta, pianificabile con Criteo in modo molto semplice potendo contare su audience estremamente specifiche.”