Non si arresta la crescita dell’eCommerce in Italia che, secondo un recente studio di Confcommercio, presentato nell’ambito del convegno “La distribuzione tra intelligenza artificiale, eCommerce ed abitudini di consumo” produce un giro d’affari che vale 24 miliardi di euro. Dal 2005 l’eCommerce in Italia ha fatto registrare crescite medie a due cifre ogni anno ed è più che raddoppiato negli ultimi quattro anni.
Non solo turismo
È il turismo a piazzarsi al vertice delle vendite online in Italia. Tra biglietteria, soggiorni e vacanze, ormai il 31% degli acquisti in questo settore passa per il web. E il fatturato dell’industria turistica in Internet è salito da 1,213 miliardi nel 2005 ai 9,202 miliardi nel 2017 con una crescita annuale del 18%. Al secondo posto con il 24% si conferma il settore dell’elettronica e informatica, che registra una crescita media annua del 18%. Resta indietro il settore alimentare per difficoltà logistiche, di mantenimento della catena del freddo e per la frammentazione a livello di produzione, pur presentando tassi di crescita medi del 25%.
Ma la prova del successo dello shopping online arriva dal settore dell’abbigliamento. Nonostante si tratti di prodotti che più di altri necessitano di essere visti e toccati, il settore ha visto una crescita media annua del 33% e ha raggiunto quota 2,5 miliardi, a ulteriore dimostrazione che in futuro nessun settore potrà prescindere dall’eCommerce.
Il profilo dei consumatori online
I maggiori utilizzatori di Internet sono i più giovani, ma se si analizza il profilo di coloro che fanno acquisti online emergono anche altre fasce d’età, perché è evidente che è necessario disporre di un reddito per essere un heavy spender.
I numeri dei consumatori per fascia d’età e, soprattutto, le penetrazioni sul totale della popolazione italiana, indicano la diffusione del fenomeno, che vede nella fascia tra i 25 e i 55 quella dove lo shopping online è più radicato, ma che è ben rappresentato anche tra gli over 65. Inoltre, per le dinamiche demografiche, è destinato a crescere anche nelle fasce d’età più elevate, mano a mano che gli attuali grandi utilizzatori invecchieranno.
Integrazione fra online e offline
Il futuro è l’integrazione tra offline e online, perché i consumatori non fanno acquisti esclusivamente in un canale o in un dispositivo specifico, ma si muovono in modo fluido tra uno e l’altro. Recenti studi condotti sui Millennials evidenziano non solo una grande familiarità dei giovani con gli acquisti online, ma anche un certo attaccamento al negozio fisico, di cui apprezzano l’esperienza di acquisto fatta di relazioni umane e competenza.
In quest’ottica di integrazione, i retailer devono cercare di raccogliere e analizzare i dati relativi al proprio business per gestire al meglio le proprie risorse e riuscire a competere con i player online. Inoltre, devono costruire una shopping experience che conquisti i consumatori e utilizzare tutti gli strumenti offerti dal web (sito, social network, e-commerce) per raggiungerli, coinvolgerli e servirli al meglio.
Fenomeni emergenti: ROPO e TOPO
Nel mezzo tra online e offline, i consumatori italiani cercano di ottenere il meglio dei due mondi. Quindi si informano sul web prima di effettuare un acquisto ed esprimono le proprie valutazioni, che diventano informazioni per i futuri potenziali acquirenti.
Per ogni acquisto online ce ne sono almeno altri tre che iniziano online ma poi si concretizzano nel negozio fisico, magari dopo aver confrontato i prezzi o cercato il negozio migliore. Si tratta del ROPO, Research Online, Purchase Offline, una pratica che incide notevolmente sull’influenza della rete nelle decisioni di acquisto.
C’è anche il fenomeno contrario, ovvero lo showrooming o TOPO, Try Offline, Purchase Online. In questo caso i consumatori si recano in negozio per provare o trovare informazioni su prodotti e prezzi, ma poi effettuano l’acquisto online. In questo caso il negozio fisico diventa una vetrina per i prodotti. Il fenomeno è destinato a crescere in Italia, anche grazie all’ampia diffusione degli smartphone.
Per conquistare la fiducia dei consumatori, retailer e brand devono quindi concentrarsi come mai prima d’ora sull’esperienza d’acquisto, cercando di renderla sempre più piacevole e personalizzata, attraverso un’efficace strategia omnichannel.