Per differenziarsi nel panorama economico di oggi, il tuo brand ha bisogno ben più di un ottimo prodotto e di una campagna marketing coinvolgente. Hai anche bisogno di una mission che sappia parlare alla tua audience. In questa era di trasparenza senza precedenti, i consumatori non acquistano solo un brand ma anche i suoi valori.
Non si tratta solo di una missione da inquadrare e appendere alla parete della mensa aziendale, ma di un insieme di valori che costituiscono ogni giorno le fondamenta della tua società. Le startup di ecommerce hanno aperto la strada, creando ex novo prodotti mission-driven e dichiarazioni che stanno alla base della missione societaria.
Diamo un’occhiata a tre brand che sono spinti dalla missione di migliorare l’offerta diretta ai consumatori che stanno facendo un buon lavoro.
ALOHA
Foto tratta da Aloha.com.
La linea di alimenti naturali basati su piante ALOHA è stata avviata dal CEO Constantin Bisanz, la cui mission era di sollevare gli standard qualitativi dei cibi naturali nel mondo.
Nella mission del brand si legge: “…esiste una ricetta davvero semplice per mangiare bene: non allontanarsi dalla terra”.
Per ALOHA, ciò significa tornare alla terra e avanzare iniziative che siano allineate ai valori del brand. L’azienda è entrata in partenariato con l’Hawaiian Islands Land Trust e il Maui Cultural Lands per poter regolarmente restituire alla comunità.
Questo modello ha funzionato magnificamente, attraendo l’attenzione sia dei consumatori sia degli investitori. ALOHA ha raccolto 4,5 milioni di dollari di capitali di avviamento. Dal 2015 al 2016, l’azienda ha incrementato il fatturato lordo del 100%.
Brand come ALOHA sanno che, per avere un potere stabile, i valori e lo stile di vita sono di importanza vitale. L’azienda si è strutturata intorno al movimento, l’esercizio, la meditazione e la connessione sociale.
In un comunicato stampa, Molly Breiner, Head of Marketing di ALOHA ha affermato: “Ci impegniamo ad offrire prodotti validi che riassumano l’incredibile potere nutritivo naturale che hanno le piante; prodotti come la proteina del pisello bio, della zucca e della canapa. Soprattutto, puntiamo ad aiutare i consumatori a vivere vite più sane e più felici.”
Everlane
Everlane è forse uno dei label direct-to-consumer che si è distinto con maggior successo in questi anni.
Fondata nel 2010 da Michael Preysman, Everlane promuove moda prodotta eticamente e vende online capi di guardaroba come cardigan, t-shirt e calzature. Recentemente, il team ha investito in store fisici a New York e San Francisco.
Il messaggio di trasparenza radicale è subito piaciuto ai consumatori Millennial, che volentieri hanno supportato prodotti “fabbricati eticamente”, in fabbriche in cui devono sottoporsi ad audit di conformità per fattori come stipendi, ore e ambiente.
Oltre alle “storie” degli stabilimenti selezionati dall’azienda, il sito Web di Everlane illustra nel dettaglio i costi di vari prodotti chiave – sia per il produttore sia per il consumatore.
Nel 2013, a soli due anni dal lancio, Everlane ha pubblicato la cifra di 12 milioni di dollari USA di fatturato, mentre ora si stima che la cifra sia superiore si $250 milioni.
Allbirds
Total Retail riferisce che il 45% dei Millennial dicono che potrebbero essere influenzati nell’acquisto dei prodotti da aziende impegnate a sostenere l’ambiente. Con il marchio di calzature Allbirds, la cui mission è di creare “scarpe migliori in un modo migliore”, questo si è rivelato possibile.
Startup di sneaker fondata nel 2015 da Tim Brown e Joey Zwillinger, Allbirds ha lanciato come prima offerta un tipo di sneaker in lana. Oggi, con un totale di $27,5 milioni di dollari di capitale, l’azienda offre un modello di sneaker di polpa di eucalipto e di bottiglie riciclate. Il sito Web del brand guida i consumatori, illustrando loro i vari modi di fabbricazione delle sneaker, mediante l’uso di materiali riciclabili o provenienti da fonti sostenibili (compresi bottiglie riciclate e olio di ricino), ed esibendo con orgoglio la sua Certificazione del Forest Stewardship Council.
In due anni, Allbirds ha venduto un milione di paia di scarpe di lana, che corrisponde a un fatturato di circa 100 milioni di dollari, e si prevede che la versione di eucalipto abbia altrettanto successo. Oggi, con l’aumento del numero di questi punti vendita fisici e con l’espansione internazionale, sembra proprio che il modello di attività focalizzato alla sostenibilità non sia una moda passeggera.
Una mission per vincere
Prima generazione di consumatori perfettamente a loro agio online, i consumatori della Generazione Z (nati tra il 1996 e il 2010) hanno generalmente chiaro quello che desiderano: il 68% che pensa che i brand dovrebbero sostenerli nell’ottenere i loro obiettivi.
E anche se talvolta i media potrebbero far sembrare che i Millennial e la Generazione X non abbiano molto in comune, degli studi mostrano che la Generazione X ha più influenza di quanto i marketer spesso ammettano. Dal momento che sono situati tra i Millennial e i Baby Boomer, è probabile che si trovino a sostenere sia i genitori che diventano anziani e sia i loro bambini. Il che significa che le loro attese riguardo al brand (sincerità e autenticità) sono non solo influenti ma anche non troppo diverse da quelle dei Millennial o della Generazione Z.
La risposta del consumatore e la crescita continua di aziende come Everlane, Allbirds e ALOHA dimostrano che il marketing mission-driven (spinto dalla missione) è più di una semplice tendenza passeggera. In futuro, è molto probabile che la tua mission diventi persino più importante del tuo prodotto.
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