Nel marketing tutto si muove velocemente. Nuovi trend e tecnologie che stravolgono completamente il modo di approcciarsi e di catturare l’attenzione dei consumatori emergono in continuazione. E per avere successo in questo mondo così frenetico bisogna essere sempre un passo avanti.
Ma perché i marketing trend si evolvono? Si evolvono perché cambiano le abitudini e le priorità dei consumatori, e di conseguenza i cambiamenti si riflettono nel modo di rispondere alle attività di marketing. Rimanere aggiornati o anticipare le tendenze aiuta le aziende a rivolgersi al target giusto con un approccio in grado di garantire i risultati migliori. Ascoltare e saper rispondere alle tendenze del marketing è di fondamentale importanza per avere successo a lungo termine, per questo abbiamo individuato 8 trend che le aziende devono assolutamente tenere in considerazione.
Il successo incessante dei video
I video non sono certo una novità per il marketing, ma nell’ultimo anno la loro efficacia e popolarità è salita alle stelle. Secondo il 51% dei marketer a livello mondiale, il video è il contenuto con il miglior ROI e il 59% concorda che se sullo stesso argomento sono disponibili sia video che testo, è più probabile che gli utenti scelgano il primo. Non solo. I video social generano il 1200% di condivisioni in più rispetto a testo e immagini combinati e a partire da giugno 2017 le visualizzazioni di contenuti video di brand sono aumentate del 258% su Facebook e del 99% su YouTube, con il 64% dei consumatori che effettua un acquisto dopo averne guardato uno. Alle aziende non resta quindi che mettersi a creare video: anche quelli realizzati con risorse più limitate sono estremamente efficaci per raggiungere il proprio pubblico.
La conferma del native advertising
Anche il native advertising ha fatto la sua comparsa alcuni anni fa, ma la sua efficacia non è diminuita, anzi. Ma che cos’è il native advertising? Si tratta di una forma di pubblicità contestuale online che mira a integrarsi, anche visivamente, all’interno del sito. L’obiettivo è rendere l’annuncio meno intrusivo, in modo che non interrompa la fruizione dei contenuti da parte dell’utente. E i risultati si vedono. Dal momento che non li percepiscono come annunci tradizionali, i consumatori sono più propensi a interagire con il native advertising: infatti visualizzano gli annunci nativi il 50% in più rispetto a quelli tradizionali.
Sempre più Instagram e Facebook Stories
I social media sono una parte importante della strategia di marketing di ogni azienda, perché consentono di interagire in modo autentico con il proprio pubblico e offrono la possibilità di far emergere la personalità e il carattere del brand in modo informale. Sono anche un mezzo in continua evoluzione, che è importante monitorare per rimanere sempre aggiornati.
Con le stories, Instagram e Facebook hanno introdotto la possibilità di creare contenuti temporanei che vivono per 24 ore e poi scompaiono. Le aziende, attraverso le stories, hanno quindi l’opportunità di creare contenuti più legati al momento che possono mettere in luce gli aspetti più spensierati del brand. Non esitate a sperimentarli perché non li avete mai utilizzati prima… in fondo durano solo 24 ore!
L’ascendente dei micro-influencer
Nel marketing moderno gli influencer svolgono un ruolo importante. Ma non ci sono solo grandi celebrità e grandi marchi. Anche i micro-influencer hanno trovato il proprio spazio nel mondo dei social media.
I micro-influencer in genere non superano il milione di follower, ma i loro post ottengono un maggiore engagement. Questo perché sono considerati persone “normali” e i follower sono più propensi a fidarsi dei loro consigli. Quindi, anche se si è tentati di lasciarsi abbagliare dal numero di follower, per determinare quanto sia davvero ascoltato un influencer occorre prendere in considerazione il tasso di engagement. Attraverso post più personali, i micro-influencer generano più clic, iscrizioni e acquisti e sono molto più convenienti.
Ricerche sempre più vocali
Gli assistenti digitali e vocali come Siri, Alexa, Cortana o Google Assistant sono ormai entrati a far parte della nostra vita quotidiana, tanto che sono sempre più utilizzati per fare ricerche. E si sono anche evoluti. Infatti, oltre a rispondere a brevi domande, ora sono anche in grado di elaborare ricerche più locali e personalizzate. Che cosa significa questo per le aziende? Significa che devono prendere atto di questa tendenza emergente e cambiare il modo in cui presentano le informazioni. Invece di focalizzarsi a soddisfare l’algoritmo di ricerca di Google, dovrebbero chiedersi quali domande potrebbero fare gli utenti su un argomento e integrarle come intestazioni. Ciò consentirà agli assistenti vocali di afferrare facilmente le domande e riconoscere i contenuti come soluzioni. Un’ottima opportunità sono le anteprime di informazioni fornite da Google quando gli utenti cercano definizioni o domande. È qui che gli assistenti vocali in genere cercano le risposte.
Il mobile domina
Quasi la metà dei consumatori avvia una ricerca mobile con un motore di ricerca e la prima posizione nei risultati di ricerca di Google sui dispositivi mobili ha una percentuale di clic del 31,35%. Inutile dire che l’utilizzo dei dispositivi mobili, soprattutto per le ricerche, è in continua crescita. Per questo le aziende dovrebbero rendere il proprio sito web individuabile e leggibile tramite dispositivi mobili. Anche la velocità del sito sta diventando importante perché Google nelle pagine dei risultati dà la priorità ai siti con le prestazioni migliori. Quindi è fondamentale ottimizzare il proprio sito per l’utilizzo da mobile, cioè renderlo responsive, in modo che si adatti al device che gli utenti utilizzano.
Le opportunità dell’Intelligenza artificiale
Ormai ci imbattiamo nell’intelligenza artificiale quotidianamente: Amazon, Siri, Facebook, Spotify, tutti utilizzano l’IA. L’IA può aiutare le aziende a migliorare la propria capacità di entrare in contatto con il proprio pubblico e aiutarlo a risolvere i problemi in modo più rapido ed efficace. Non solo. L’intelligenza artificiale è di fondamentale importanza per prendere decisioni basate sull’analisi di grandi quantità di dati.
Realtà virtuale e realtà aumentata
La realtà virtuale è guardare uno scenario realistico generato dal computer. La realtà aumentata è integrare nel mondo reale oggetti e sensazioni olfattivi, tattili, o visivi virtuali. VR e AR offrono esperienze diverse, ma entrambe si stanno facendo strada nel mondo del marketing. Al momento vengono utilizzate soprattutto per integrare e migliorare l’esperienza dei clienti, ma in futuro le aziende dovranno integrarle nelle proprie strategie di marketing. I device per la VR e le app AR stanno diventando più accessibili e questo potrebbe portare a un’adozione massiccia, che è bene cavalcare.
La forza dei Chatbot
I consumatori si aspettano dalle aziende risposte in tempi brevi: al massimo sono disposti ad aspettare una decina di minuti. E qui entrano in gioco i chatbot, che permettono di automatizzare alcune attività, in genere chattando con gli utenti. Si tratta di un’applicazione dell’intelligenza artificiale che aiuta a comprendere richieste complesse, personalizzare le risposte e, nel corso del tempo migliorare le interazioni. I chatbot forniscono agli utenti la percezione e la dedizione di un’esperienza 1:1 mentre rispondono a centinaia di consumatori, un risultato che nessun rappresentante del servizio clienti sarebbe in grado di offrire. Inoltre, assicurano un’esperienza migliore a tutti i consumatori che odiano ripetere la stessa cosa a più interlocutori diversi. Se utilizzati correttamente i chatbot sono in grado di gestire conversazioni su larga scala e di aggregare i dati da più fonti diverse, permettendo alle aziende di conoscere meglio i propri clienti.
Ora avete il polso della situazione. Non dovete precipitarvi ad applicare tutte queste tendenze ai vostri piani marketing. Ma essere al passo con le nuove tendenze e rimanere aperti ai cambiamenti impedirà alla vostra azienda di rimanere indietro.