Tra i molti cambiamenti che il 2020 ha portato con sé, è emersa con prepotenza l’importanza del digital marketing. L’aumento dell’utilizzo del digitale, accelerato dalla pandemia di COVID, dall’entertainment in streaming agli acquisti online di generi alimentari, ha indotto le piccole e grandi aziende a modificare il loro marketing mix e a guardare al digital marketing come a uno strumento fondamentale per la comunicazione con i clienti, nuovi ed esistenti.
Il nostro nuovo report State of Digital Advertising 2021 lo conferma, visto che 7 intervistati del sondaggio su 10 affermano che il marketing ha assunto maggiore importanza nella loro organizzazione.1
I motivi dell’aumento di importanza sono stati vari, ma più del 50% degli intervistati l’ha attribuito alla crescita del digital marketing e a una maggiore esigenza di campagne di performance marketing, per incentivare le vendite.
Nel 2021, questo maggiore interesse si è tradotto nell’aumento dei budget, dando ai digital marketer più spazio per agire. Coloro che saranno in grado di affrontare queste sfide avranno successo in quello che pensiamo sarà l’anno del digital marketing.
Scarica qui il nostro report “State of Digital Advertising 2021” per scoprire come i marketer stanno ripensando le loro strategie in un mondo colpito dal COVID.
Sfida n° 1: La raccolta e l’attivazione dei dati di first-party
I cookie di terze parti spariranno il prossimo anno, al più tardi. Per questo motivo, gli inserzionisti si stanno affrettando a raccogliere i loro dati di first-party. Dal canto loro, i consumatori stanno chiedendo la protezione e il rispetto della loro privacy.
Per guadagnare la fiducia – e i consensi – dei clienti, gli inserzionisti devono spiegare con chiarezza lo scambio di valore. Uno studio di Verizon Media e IPG ha scoperto che l’88% degli intervistati è disponibile a concedere i suoi dati in cambio di un servizio.2 Agli inserzionisti spetta l’onere di creare e di comunicare quel valore sotto forma di un’esperienza personalizzata, un programma di fedeltà o un altro incentivo. Inizia tutto con un dialogo franco e trasparente con i clienti su come saranno utilizzati i loro dati e lasciando che siano loro a decidere se consentirne o negarne l’accesso.
Oltre all’apertura di canali di comunicazione con i clienti, gli inserzionisti possono scalare i loro dati first-party estendendosi su canali quali il retail media. Secondo il nostro sondaggio globale, i marketer stanno già lavorando su questo cambiamento. Più di 4 marketer su 10 quest’anno stanno pensando di spendere di più per il retail media.
Sfida n° 2: Rafforzare le strategie omnichannel
In seguito al COVID, molte aziende hanno dovuto operare dei cambiamenti per ampliare il loro canale online e/o aggiungere le capacità per l’acquisto online e il ritiro in negozio, per il ritiro senza entrare in negozio (curbside pickup) e per il pagamento contactless. La sfida per il 2021 consiste nell’affinare ed espandere le strategie omnichannel adottate lo scorso anno.
Ciò potrebbe significare l’aggiunta di un’app, la connessione tra l’inventory in-store e in magazzino, per un invio più rapido online, oppure l’ unione dei tuoi dati offline e online per comprendere meglio l’intero customer journey.
Il nostro sondaggio ha scoperto che più del 40% degli intervistati nel 2021 darà la priorità al miglioramento dell’integrazione di prodotti e servizi in-store sul loro sito Web e/o sulla loro app. Più di un terzo pensa di incrementare il budget dedicato alla strategia omnichannel.
Man mano che le aziende incrementano le loro iniziative di marketing omnichannel, il bisogno di analisi che illustrino l’intero percorso – attraverso tutti i canali online e dall’online all’offline – sarà più forte che mai. Le aziende vorranno vedere l’impatto delle campagne digitali sulle vendite offline e mentre assistono al cambiamento del ruolo dei negozi fisici, vorranno comprendere qual è l’impatto dell’esperienza in-store sulle vendite online.
Sfida n° 3: Mettere davvero il cliente al centro
Sono anni che le aziende parlano di customer centricity. Ma, nonostante le buone intenzioni, non sembra che ciò sia diventato un principio guida diffuso.
Nel 2021, il concetto del cliente al centro deve essere pienamente interiorizzato una volta per tutte e diventare qualcosa di più della semplice creazione di un’esperienza di shopping senza interruzioni. I consumatori, ormai stanchi di tutto, stanno cercando brand che mostrino umanità, comprensione e desiderio di utilizzare le loro capacità per il bene generale, non solo per il loro profitto.
Come abbiamo evidenziato nel nostro report Shopper Story 2020, più della metà dei consumatori intervistati da Criteo ha affermato che i valori del brand influenzano le loro decisioni di acquisto.4 I marketer ascoltano, poiché il 37% conferma che la creazione di valore del brand che stimoli la connessione con i clienti è uno dei principali obiettivi che sostiene la ripresa dal COVID-19.
Benvenuto nell’anno del digital marketer
Dopo aver acquisito maggiore importanza e un budget più significativo, per il digital marketing è giunto il momento di mostrare le sue capacità. Collaborando con partner tecnologici affini, oggi i marketer possono trasformare le sfide in opportunità, che non solo daranno loro un vantaggio competitivo, ma li aiuteranno anche ad acquisire nuovi clienti fidelizzati.
Per maggiori dettagli e insight su come i marketer di tutto il mondo stanno pianificando l’anno, scarica il nostro report State of Digital Advertising 2021.
1 Fonte: sondaggio Criteo sull’impatto del COVID-19 relativamente al marketing, Globale, ottobre 2020, n=1039.
2 Fonte: https://www.verizonmedia.com/blog/prepare-for-uncertain-data-future-ccpa
3 Fonte: https://www.omnisend.com/blog/omnichannel-statistics/
4 Fonte: Criteo Shopper Story, USA, luglio-agosto 2019, N=1013 Criteo Shopper Story, APAC, luglio 2019, n=5028, Criteo Shopper Story, Europa, luglio-agosto 2019, n=5108.